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giovedì 7 marzo 2013

Ed ora anche i dossier

Ora abbiamo la prova che il fenomeno M5S era stato ampiamente sottovalutato. Difatti, se fosse stato percepito nella sua reale consistenza, il dossier dell'Espresso sarebbe stato pubblicato prima delle elezioni e non dopo.

In questo momento il più attapirato è certamente il signor B. che tramite il suo Giornale ha ormai conseguito una specializzazione ineguagliabile nei dossier (come non ricordare i casi Boffo e Fini). Dunque si è lasciato sfuggire di mano una occasione irripetibile, sempre che non si tratti di un clamoroso bluff. Di certo Grillo dovrà dare delle spiegazioni ai propri elettori.

Ovviamente, essendo questo blog ispirato a Socrate, non posso che aspettare che la verità venga fuori. Pertanto non sposerò acriticamente né la tesi del complotto, né quella della autenticità. Sto alla finestra e aspetto.

Questa improvvisa voglia di competenza

Dopo il risultato elettorale del 24/25 febbraio 2013, in molti si è improvvisamente accesa la voglia di competenza dei rappresentanti politici. L'autopresentazione dei laureati del M5S ha destato lo sdegno di certa stampa e di molti cittadini: ma in che mani ci siamo messi, si sono chiesti impauriti e sdegnati? Come possono pensare di avere la competenza per "governare" questo Paese?

Anzitutto una precisazione: un parlamentare non governa. Sarebbe come dire che un'azionista della FIAT deve avere la stessa competenza di un amministratore delegato. Certo, il parlamentare è molto più di un'azionista, ma di certo molto meno di un ministro.

E' strano. Prima di oggi non mi risulta si sia sviluppato un dibattito come quello attuale sulla competenza dei nostri amministratori. Chi ha mai avuto da ridire sul fatto che Maurizio Gasparri, semplice diplomato al liceo classico sia stato Ministro delle telecomunicazioni? O prima ancora che Cirino Pomicino, medico psichiatra, sia stato Ministro del Bilancio e della programmazione economica in uno dei momenti più delicati del nostro Paese? O ancora che il "filosofo" Mastella sia stato Ministro della Giustizia? O che Gianfranco Fini, laureato in pedagogia, sia stato Ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio? O che la Maria Vittoria Brambilla sia stata Ministro del turismo? O Francesco Storace Ministro della Salute? Che cosa ha a che fare il diploma di cinematografia di Veltroni con la guida di uno Stato? Perché il liceo Classico di D'Alema è stato ritenuto sufficiente per un Presidente del Consiglio?

Mi fermo qui, ma potrei continuare ancora per molto. E si badi bene, stiamo parlando di Ministri e non di semplici parlamentari.

A me pare che coloro che in buona fede temono l'incompetenza dei parlamentari del M5S, confondano il "professionismo politico" con la "competenza politica". Un Gasparri, di fronte ad una telecamera, può sembrare davvero competente e rassicurante, ma quando la telecamera si spegne la realtà è un'altra.

martedì 5 marzo 2013

La manipolazione, questa sconosciuta


La manipolazione ha destato sempre il mio interesse, anche se trovo riprovevole il suo uso. Intendiamoci, tutti noi siamo manipolatori. Basta pensare a come ci comportiamo quando nostro figlio piccolo cade e si fa male. C'è chi sculaccia il pavimento per "vendicare" il torto subito, chi fa finta di cadere a sua volta, chi da un bacino al ditino dolorante. Anche questa è manipolazione, ma è una manipolazione, per così dire, bianca, innocua. Serve per distrarre nostro figlio dal dolore, è dunque per il suo bene.

Io mi riferisco invece alla manipolazione cattiva, quella diretta a far compiere un atto nell'interesse esclusivo del manipolatore ovvero a dirigere il pensiero delle persone. Sono grandi manipolatori i venditori porta a porta. Sono manipolatori gli extracomunitari che senza esserne richiesti ti aiutano a parcheggiare, creando in te uno stato di "debito". Ma soprattutto sono manipolatori coloro che detengono il potere e che vogliono ottenere il consenso.

In che modo è possibile manipolare un popolo? I mezzi sono tanti. Ne elenco alcuni:
  • la distrazione;
  • la banalizzazione;
  • la distorsione;
  • la generalizzazione;
  • la derisione;
  • la cancellazione;
  • l'esagerazione;
  • la divisione;
  • la causalizzazione;
  • la complicazione;
  • l'impaurimento;
  • la centillinazione;
  • ecc.
Facciamo degli esempi. In questi giorni è in corso un grande lavoro di manipolazione da parte della stampa nei confronti del M5S usando alcune delle tecniche sopra evidenziate.

La distrazione: la stampa dirige l'attenzione solo sugli aspetti negativi del movimento (l'impreparazione, la divisione, ecc.) e non su quelli positivi.
La centillinazione: ogni giorno viene pubblicata una notizia "negativa" sul movimento.
L'esagerazione e la distorsione: oggi ad esempio, Repubblica e Corriere avevano come principale notizia del giornale la dichiarazione di una esponente sul fascismo.
La divisione: si mettono in risalto i contrasti all'interno del Movimento.
L'impaurimento: si fa passare l'idea che non possiamo rischiare di mettere il nostro destino nelle mani di persone ritenute incompetenti.
La derisione: si ridicolizzano alcune manifestazioni, come ad esempio l'autopresentazione.
La cancellazione: si omette di riportare notizie positive come l'elevato numero di laureati, di donne, di giovani.

E così via. 

Come difendersi da tutto ciò? In un solo modo: mantenendo libero il proprio spirito critico.


La razionalità del singolo e l'irrazionalità dei molti

Avete mai riflettuto sul fatto che ciò che può essere "razionale" per un singolo, diventa irrazionale per la moltitudine? Gli esempi sono tanti.

Ad esempio, in questa situazione economica può essere considerato "razionale" prelevare i propri soldi dalla banca e versarli in una tedesca. Ma cosa accadrebbe se tutti facessero così? Domani saremmo al default.

Altro esempio. Potrebbe essere razionale in un periodo di crisi ridurre drasticamente i consumi, ma cosa accadrebbe se tutti facessero così? Accadrebbe che la domanda interna crollerebbe e molte imprese sarebbero costrette a chiudere, così aggravando quella crisi che con il risparmio si voleva fronteggiare.

Se scoppiasse un incendio sarebbe "razionale" correre verso l'uscita. Ma se ciò accadesse dentro una discoteca e tutti iniziassero a correre molti morirebbero schiacciati.

E così via.

E allora mi chiedo: in questa società capitalistica è davvero sostenibile la decrescita collettiva? Che ne sarebbe dei milioni di posti di lavoro persi? Chi darebbe da mangiare a queste persone?

Ergo: un conto è il micro, un conto è il macro.

Chi ha fallito veramente?

Qualcuno, laureato, ha scritto sulla sua bacheca di FB:
«Le lauree degli eletti nel M5S dimostra il fallimento delle università italiane.
Io, invece, mi sentirei di dire così»:
«La mancanza di spirito critico  in persone laureate dimostra il fallimento dei licei in Italia».

lunedì 4 marzo 2013

Stampa e regime

Dopo l'antiberlusconismo è oggi in voga l'antimovimentocinquestelle. Gran parte della informazione cartacea, telematica e televisiva sta sferrando un attacco, a seconda dei casi massiccio o sottile, nei confronti del movimento.

Ogni occasione è propizia per deridere, segnalare contraddizioni, deformare la realtà. Così ieri si è dato peso alle dichiarazioni di Roberta Lombardi su Casa Pound.

Ecco la frase riportata dal Corriere.

Da quello che conosco di Casapound - scriveva -, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia. Quindi come si vede Casapound non è il fascismo ma una parte del fascismo. E quindi solo in parte riconducibile ad esso

Ed ecco il commento del giornalista:

«Parole che rischiano oggi di crearle nuovi problemi visto il ruolo istituzionale verso cui è destinata.

Non ricordo che il Corriere abbia espresso perplessità sul fatto che il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, sia stato un mussoliniano convinto, tanto da definirlo "il più grande statista del secolo", almeno fino a quando non ha dovuto far finta di essere diventato "democristiano". Non mi pare che il Corriere abbia mai avuto da ridire sulla simpatia mai nascosta di Berlusconi per Mussolini.

Ma tanto è. Il gioco dei "due pesi e due misure" sarà duro a morire nel nostro Paese, almeno fino a quando la stampa sarà asservita al potere.

L'ironia dei codardi e degli sciocchi

Dopo la presentazione dei candidati del M5S, sulla rete impazza l'ironia su alcune auto-presentazioni. Nulla di male, guai a non ridere di tutto e di tutti.

Ciò che fa strano è che molti di quelli che oggi ironizzano su queste (innocue) presentazioni non hanno mai avuto nulla da ridire sulla candidatura di Renzo Bossi e Nicole Minetti alla regione Lombardia. Come pure non hanno mai avuto da ridire su quelle di Scilipoti, Razzi e Polverini alle politiche 2013, solo per citarne alcuni.

Sorprende e indigna dunque vedere persone che si mettono prone e in silenzio di fronte all'imposizione di candidati a dir poco impresentabili, ironizzare oggi su alcuni candidati del M5S. Dove eravate quando vi è stata imposta Nicole Minetti? Dove eravate quando vi sono stati imposti Scilipoti e Razzi?

Una cosa è certa. Per una casta partitocratica non esiste migliore elettore di quello che vive la politica come una fede calcistica, di quello per cui la squadra del cuore non sbaglia mai.

Bravi: tifate, tifate dagli spalti, perché una cosa è certa, in campo con quelle squadre non giocherete mai.